Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà.
Gv 6,22-29
qui il testo: bit.ly/3egVLw4
FAME
Gesù non si illude, sa benissimo che molti sono lì solo perché hanno mangiato gratis, quando Lui ha moltiplicato pani e pesci. Sa anche che, molta gente, va da Lui non tanto per fede, quanto per desiderio di miracoli, di straordinario. Il rischio è sempre lo stesso: cercare una religione per assicurarsi un paradiso, andare da Gesù quando si ha bisogno di una grazia, sperare in un Signore che risolva Lui i nostri problemi, che con qualche miracolo ci tolga dai nostri fastidi.
Gesù non è un’agenzia di assicurazioni e neanche uno che si possa comprare con qualche preghiera o con qualche raccomandazione.
Paradossalmente Gesù rimprovera quella gente sfamata, perché non ha più fame. O meglio: non ha fame di qualcos’altro. E’ come se dicesse: “Comincia a preoccuparti quando ti senti saziato dalle cose, dal denaro, dal successo e non senti più il desiderio del bello, del giusto, di Dio. Devi preoccuparti perché stai perdendo una caratteristica costituzionali dell’uomo stesso: il desiderio di andare oltre. Stai dimenticando la misura dei tuoi limiti, stai perdendo la frontiera della speranza”.
Se noi ci accontentiamo delle cose, del potere, del successo vuol dire che soffriamo di inappetenza, vuol dire che abbiamo rinunciato allo spirito stesso dell’uomo.
“Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente.” (Sal 144)
don Nino Prisciandaro
Sorgente: <a href="Fame – Vangelo e Vita“>Santa Maria della Stella Terlizzi