Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!». Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione…
Mc 6,14-29
qui il testo: bit.ly/2Ob9wmV
COSCIENZA CHE RODE
Giocando col nome del re protagonista del brano di oggi, potremmo dire che a Erode gli “rode” la coscienza. Ovviamente questa assonanza funziona solo con la lingua italiana, ma calza a pennello per descrivere quest’uomo che ha evidenti problemi di coscienza. Tant’è vero che, la fama crescente di Gesù, risveglia in lui il senso di colpa per il terribile omicidio con cui ha fatto fuori Giovanni Battista.
Per quanto tentiamo di scappare dalla nostra coscienza, essa ci perseguiterà fino alla fine, fino a quando non prenderemo sul serio ciò che ha da dirci.
C’è dentro di noi come un sesto senso, una capacità di sentire la verità per ciò che realmente è. E per quanto la vita, le scelte, i peccati, le circostanze, i condizionamenti, possano attutire questo sesto senso, in noi continua a risuonare come disagio ciò che non corrisponde davvero alla Verità.
Ecco perché Erode non trova pace. E il Vangelo di oggi ci ricorda che, pur sentendo attrazione per ciò che è vero, se non si fanno scelte conseguenti, prima o poi si combinano guai irreparabili.
“Donami sempre, Signore, il coraggio di oppormi a ciò che è male davanti a Te!
don Nino Prisciandaro
Sorgente: <a href="Coscienza che rode – Vangelo e Vita“>Santa Maria della Stella Terlizzi
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