Don Grittani: oltre la memoria
Esprimiamo da qualche tempo il convincimento che tra la parrocchia di S. Maria della Stella in Terlizzi e la comunità Casa di Riposo “Madonna di Sovereto”, nella quale vivono e operano le Oblate di S. Benedetto G. Labre, esiste e deve sempre più esistere uno stretto legame di fede, di preghiera, di servizio.
Tale convincimento ha cominciato anche a concretizzarsi attraverso semplici ma significativi segnali, quali la presenza di un gruppo di giovani volontari che stanno vicino agli anziani in molti momenti dell’anno; o la sensibilità di altri giovani che, pur non potendo prestare un servizio vero e proprio a favore della comunità, tuttavia allargano il gruppo dei sostenitori delle attività di apostolato e di promozione umana svolte dalle Oblate in Albania.
A tutto ciò e a tutto quello che si aggiungerà – speriamo – in seguito, quest’anno abbiamo voluto in parrocchia dare un messaggio veramente mirato alla comunità; un messaggio che partisse dall’incontro con il Servo di Dio don Ambrogio Grittani, fondatore delle oblate e autentico iniziatore e ispiratore di una chiesa locale sensibile e attenta agli ultimi. A cinquant’anni dalla sua morte, abbiamo il bisogno di conoscere ancora molto di questo santo dei nostri giorni e delle nostre strade.
Uno dei frutti maturi del suo apostolato è presente nel territorio della nostra parrocchia. Per questo abbiamo voluto dedicare a don Ambrogio una stanza del nuovo complesso parrocchiale, nella quale ragazzi, giovani, adulti e in particolare l’AGESCI Terlizzi 2 si ritrovano settimanalmente per crescere nella fede e programmare iniziative pastorali.
Facendo questa dedica, il 13 giugno scorso, siamo partiti dalla celebrazione eucaristica, perché volevamo condividere pienamente lo stesso grande principio ispiratore che don Ambrogio ci ha lasciato: Gesù Eucaristia che ci chiede di essere riconosciuto non solo nelle specie sacramentali, ma anche nelle membra dei fratelli e sorelle poveri o, comunque, bisognosi.
Grazie, don Ambrogio, per la tua testimonianza, per la tua incessante preghiera davanti a Dio in nostro favore, per le Oblate che mantengono sempre vivo in noi tutti il tuo dolce ricordo.
don Francesco
Si cresce… si deve crescere
L’altra sera don Francesco mi confidava: “Lo sai che sono passati cinque anni da quando mi sono insediato in questa comunità?”.
Dietro le sue parole non ho ben capito quali emozioni o semplici sensazioni si nascondessero. Forse un’unica considerazione penso sia, in tutti i casi, fattibile: il tempo è volato e non ce ne siamo accorti!
In realtà è stato così. E il tempo vola quando le attività, gli impegni si susseguono a ritmi talmente veloci che non ti danno quasi il tempo di riflettere, tanto sono frenetici.
La nostra comunità sta crescendo, e in fretta. Le attività del centro sono sempre più numerose e i gruppi che agiscono sono tanti.
La sala “Albanese” spesso non riesce a soddisfare le richieste di tutti coloro i quali la richiedono, sia interni che esterni alla comunità.
Quante cose sono state fatte e si ha in mente ancora di realizzare: rappresentazioni teatrali, incontri culturali, serate musicali, dibattiti, riunioni a tutti i livelli e tanto altro ancora, come la pasta fresca.
Ecco perché il tempo passa veloce; ecco perché la mente non ha il tempo di riposare, volta sì a riflettere su esperienze fatte, ma anche pronta a concepire altri progetti, altre idee.
Tutto questo è diventato la nostra comunità. Un momento: non è che si vogliono nascondere anche i problemi che, inevitabilmente, come nelle migliori famiglie, sussistono. Voglia di emergere a tutti i costi, pettegolezzi, invidie, gruppi che difficilmente interagiscono.
Tutto ciò spesso sconcerta e sconforta. Ecco perché ho pensato di intitolare così questo breve scritto: la comunità cresce e deve crescere.
Se qualcuno ha poca intenzione di farlo, bisogna avere solo un po’ di pazienza in più, di umiltà, di costruttivo “spirito di rassegnazione”, per poi tentare di riprendere insieme il cammino, con la speranza di far tesoro degli errori commessi.
Francesco Santeramo
Lode all’Altissimo
Il gruppo Shaloom di Andria è approdato a Terlizzi, nella chiesa di Santa Maria della Stella.
Il 28 aprile, uniti da un incredibile entusiasmo, i venti ragazzi che lo compongono hanno voluto esprimere attraverso i canti l’offerta della lode e del ringraziamento a Dio per le meraviglie del suo Amore. Alle parole, colme di autentico sentimento, essi hanno saputo unire gesti spontanei, coinvolgendo gli spettatori convenuti.
Colmo di amore e fede verso Dio, il gruppo Shaloom ha testimoniato la propria vocazione, invitando così i presenti a riflettere e a riscoprire il proprio amore per l’Altissimo che ci chiama continuamente alla comunione con Lui.
“Mi alma canta la grandezza del Senior”… Non esitiamo a gridare a gran voce quanto sia grande Dio per noi. E’ questo il messaggio autentico che questi ragazzi hanno voluto inviare soprattutto ai loro coetanei.
Il gruppo Shaloom, sostenuto dai loro compaesani giunti in gran numero, oltre che da tutti i fedeli presenti, ha ricevuto applausi ed ampi consensi anche da alcuni appartenenti all’AIAS, accompagnati dai volontari dell’UNITALSI.
Visto il grande successo, ci auguriamo che i ragazzi di Shaloom possano tornare tra noi per animare la Parola di Dio secondo il loro particolare stile.
Antonio Gattulli
Fuori dal ghetto
Ricordo un’animata riunione nel salone del centro parrocchiale ove i primi, coraggiosi nuclei familiari del quartiere Chicoli chiedevano agli amministratori una maggior attenzione verso i loro problemi. Interlocutori il sindaco Mauro Maggialetti e l’assessore Gioacchino Tricarico. A moderare Don Tonino Bello. Un vescovo sceso in campo a fianco della propria comunità! Quante altre volte sarà accaduto?
Tempo ne è passato, se solo pensiamo che tra non molto saranno dieci anni dalla sua prematura scomparsa. Anche per questo possiamo dire che quell’incontro appartiene ormai alla storia. Nel frattempo il colore delle amministrazioni è cambiato, sono mutati anche gli scenari politici. Nulla è accaduto invece per quella “zona 167” (talora il funesto è già nell’etichetta) sebbene sia più che raddoppiato il numero dei suoi attuali abitanti.
Servizi? Nemmeno l’ombra. Un esempio per tutti: anche lo sportello “avanzato” delle Poste si è fermato ai margini dell’ambito parrocchiale, purtroppo ancora in centro. Per tutte le necessitàdi ogni giorno occorre superare quell’informe spartiacque che per tutta la lunghezza di viale Federico II separa Chicoli dal resto del paese. Per esso vale il solito discorso: sarebbe dovuto diventare un asse attrezzato, un raccordo più che una separazione, ma per colpa di non si sa chi tutto è rimasto nei sogni.
Unica eccezione la chiesa nuova della Stella che quasi simbolicamente si apre verso quelle case, testimonianza di un costante impegno verso le famiglie che ci vivono e che ancor oggi trovano in essa l’unico punto di aggregazione.
Giuseppe Gragnaniello
Rubriche
E’ nostro desiderio dar vita ad almeno due rubriche fisse nel nostro giornale, alle quali, speriamo, i nostri lettori si affezionino.
Una la chiamiamo “A domanda, rispondo”, in cui ciascun lettore può rivolgere alla redazione richieste di chiarimenti in tema di fede, etica o morale comune.
L’altra la intitoliamo “Guardandoci intorno”, nella quale potrebbero essere inseriti articoli, lettere, domande relative alla quotidianità delle nostre esperienze e, quindi, al mondo del lavoro, alla scuola, alla società in genere.
Augurandoci che tali novità suscitino più attenzione e sollecitino maggiormente la curiosità dei nostri lettori, li invitiamo ad indirizzare i loro brevi scritti alla nostra Redazione.
A domanda rispondo
Vorrei sapere se i casi di possessione diabolica di cui parlano i Vangeli siano da interpretare come casi di psichiatria ed epilessia o altro? Ma il diavolo esiste davvero?
Risponde il diacono, don Mario:
L’esistenza di Satana (l’avversario) e dei demoni non è mai stata oggetto di affermazione esplicita da parte del Magistero, perché è un atto dogmatico rigorosamente contenuto nell’insegnamento evangelico e nella fede vissuta. Si tratta, pertanto, di una fede costante della Chiesa e della sua concezione della redenzione operata da Gesù.
La Bibbia parla di Satana come di un essere personale che vuole nuocere all’uomo e che, nel mondo, conduce una lotta contro il Regno di Dio per far trionfare il suo regno. Essa chiama Satana (Gb 1,6), diavolo (il divisore) (Gv 13,2), demonio (Lc 8,33), principe di questo mondo (Gv 12,31) e, nel racconto della tentazione, Gesù affronta un personaggio chiaramente identificato e non un mito.
Il diavolo non è una persona come gli esseri umani, ma un essere libero appartenente al mondo delle realtà invisibili create da Dio stesso e che, rifiutando la sua condizione di creatura, è diventato cattivo ingannando alla stessa maniera Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre “diventerete come Dio” (Gn 3,5). Da allora egli vuole trascinare gli uomini nella sua disgrazia e vuole ucciderli perché egli è “omicida e menzognero” (Gv 8,44).
Gesù stesso ne ha garantito la presenza dicendo ai suoi discepoli “vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore” (Lc 10,18).
A differenza di Dio, Satana non può abitare nel nostro cuore e non può agire direttamente sulla nostra volontà, ma può accadere che investa la volontà di una persona con impulsi che mobilitano tutta la psiche umana. In tal caso si parla di “possessione”, da cui si viene liberati con gesti e preghiere che la Chiesa esercita attraverso i vescovi o i suoi delegati, ma ciò avviene in casi rari. Il modo più frequente di manifestare la sua presenza avviene attraverso fenomeni strani destinati a turbare le anime cercando di colpirle nel loro lato debole.
Il modo migliore per combatterlo non è di fronteggiarlo sul suo terreno, perché noi non siamo così forti da poterlo faree, ma nel riporre la nostra fiducia in Dio, chiedendogli aiuto secondo le parole del Salmista: “Benedetto il Signore, mia roccia, che addestra le mie mani alla guerra” (Sal 143,1) e prima ancora con le parole con cui Gesù conclude la preghiera del Padre “liberaci dal male”.
Guardiamoci intorno
Perché tutto lo spazio circostante la chiesa nuova non ha ancora una sistema adeguata? Michele G., Terlizzi
Risponde la Redazione:
E’ noto che non è stato ancora definito l’assetto di tutte le aree circostanti l’edificio (distributore di benzina, deposito di carburanti, terreni coltivati). Ogni progetto è quindi subordinato a quanto e quando si deciderà in merito a livello comunale.
Si aggiunga che la costruzione della nuova chiesa ha comportato una spesa di molto superiore a quanto preventivato. Per far fronte al debito residuo è stato contratto un mutuo che pian piano si sta onorando grazie alla generosità dei fedeli.
Non sarebbe male se imprenditori locali, soprattutto floricoltori, a fine pubblicitario, provvedessero nel frattempo alla sistemazione degli spazi verdi.
In bocca al lupo a… tutti noi
Ormai è arrivato settembre. Come tutti sappiamo questo mese rappresenta la fine delle vacanze estive e l’inizio, per tutti noi, di nuovi impegni ai quali dobbiamo presentarci privi di paura, ma pieni di grinta e con la voglia di far bene. Tra questi impegni non possiamo dimenticare la scuola.
A noi ragazzi che abbiamo concluso la scuola media, dopo aver superato gli esami, che si sono rivelati molto più semplici di quanto pensassimo, certamente è venuta voglia di riflettere sulle cose importanti successe negli ultimi tre mesi.
Per me quest’anno appena trascorso si è rivelato molto positivo, perché penso che sia stata, per noi adolescenti, una fase molto importante della nostra vita, in quanto ci ha reso più responsabili e ci ha fatto riflettere sul futuro.
Fino a pochi mesi fa, quando parlavamo di futuro, facevamo riferimento alla scuola superiore. Adesso che questo traguardo è ormai raggiunto, se ne presentano altri ancora!
Ciascuno di noi, nel corso dei mesi, ha scelto la scuola in base alle proprie aspirazioni, purtroppo perdendo amici che hanno fatto scelte diverse, ma non dobbiamo scoraggiarci, poiché, sicuramente, nasceranno delle altre amicizie.
Mi auguro che, da parte di tutti, la scuola sia vissuta con serietà e impegno, senza comunque trascurare gli hobby ai quali siamo molto legati: palestre, piscine che possono rappresentare un piccolo ma utile momento di svago.
Nel mio piccolo, quindi, non posso far altro che augurare un “in bocca al lupo a… tutti noi!”.
Paolo Pagano
Con gli occhi del cuore
In un clima di tensione mondiale è bello vedere qualcosa di positivo. Nei giorni 15 e 16 settembre è stata inaugurata dalle autorità civili, religiose e militari la prima rassegna del volontariato “Con gli occhi del cuore”, organizzata da MLAC e Pianeta tempo solidale, con il patrocinio del Comune di Terlizzi e della Provincia di Bari.
L’obiettivo non era quello di fare “business”, ma di acquisire “volontari”, essendo il volontariato un prestare servizio senza obbligo di costrizione e senza stipendio.
Gli “stand” sono stati allestiti dalle varie associazioni, cooperative, movimenti, comunità ed ognuno ha potuto presentare i progetti e le iniziative svolte nel proprio territorio, mettendo così in evidenza il lavoro di un esercito di volontari che, silenziosamente e disinteressatamente, hanno offerto e offrono il loro tempo senza alcun tornaconto.
La nostra comunità ha mostrato, con cartelloni, le attività del mercatino, della pasta fresca, del teatro, della catechesi, del giornale e la presenza del gruppo di preghiera di Padre Pio, tutte iniziative volte a sostenere la crescita della comunità parrocchiale.
L’iniziativa ha visto il coinvolgimento di adulti, giovani e ragazzi, mostrando come l’aprire il cuore al volontariato non è andare molto lontano, ma lì dove il Signore ci pone, portando speranza all’altro.
Le due giornate sono state allietate da concerti, giochi, sketch, tavola rotonda con consegna di attestato a tutti i partecipanti.
Speriamo in futuro nella riproposizione della medesima iniziativa, perché nulla vada perso di quanto è stato seminato.
Pina Mangiatordi D’Aniello
Sorgente: <a href="Esserci, ottobre 2001“>Santa Maria della Stella Terlizzi