Nel pomeriggio del 17 gennaio Mons. Cornacchia ha fatto visita all’Istituto “Don Grittani”, celebrato la S. Messa e somministrato l’Unzione degli infermi agli anziani ospiti.
Omelia del Vescovo
Carissimi,
Questo è solo un momento nella visita pastorale del vescovo nella parrocchia di Santa Maria della Stella di Terlizzi. Visita pastorale cosa significa? Significa che il Pastore, che sarei io, va a visitare le sue pecorelle, che siete voi. Ma siete quelle buone o quelle altre? Tutte buone! Ma c’è qualche pecorella smarrita tra noi? No. Che bello! Non c’è neppure una sola pecorella smarrita.
Durante la celebrazione riceverete l’unzione degli infermi. Una volta si chiamava estrema unzione. E quando l’ammalato sentiva dire “verrà il prete per farti l’estrema unzione” pensava che la fine era ormai vicina. Invece, dai tempi dell’ultimo Concilio, l’unzione dei malati è un augurio per vivere meglio. E’ un aiuto per trovare conforto e nello spirito, nell’anima, e anche nel corpo.
Quante volte io, don Michele e don Nino abbiamo amministrato l’unzione? Tante! E vi posso garantire che tutti i malati che l’hanno ricevuta hanno recuperato anche la salute del corpo. Quando poi andavo a trovare quegli stessi ammalati li vedevo migliorati. Per cui riceviamo questo dono dal Signore con gioia, con fiducia, con speranza. Tanto sappiamo che la nostra vita è verso la vita eterna e questa vita non è eterna sulla Terra. Ma non ci dobbiamo augurare la morte perché non dipende da noi. Finché c’è vita c’è speranza!
Allora diciamo grazie al Signore. Magari con qualche acciacco, magari con qualche limitazione, chi non ci vede, chi non ci sente, chi non cammina bene, chi non dorme… ma questo fa parte della vita. Molti di voi avranno avuto dei figli, avranno dei nipoti, dei pronipoti… allora diciamo grazie al Signore per i doni che ci ha dato.
Diventare anziani, e don Michele con i suoi novanta e più anni lo può testimoniare, è un dono di Dio. E’ una fortuna diventare anziani. I miei genitori se ne sono andati in Paradiso giovanissimi. E chissà come avrei voluto avere ancora papà e mamma accanto a me! Invece ci hanno lasciati, otto figli, che eravamo bambini.
Allora voi dovete dire grazie al Signore per il dono della vita, ma anche per il dono della vecchiaia. Perché voi potete sempre dare un consiglio, un aiuto, un incoraggiamento. E siate sorridenti con loro! Prendete qualche spicciolino e comprate una caramella ad un bambino che viene a trovarvi. Siate felici! E questo ve lo dico perché vi voglio bene. E se qualcuno ha un po’ più di salute rispetto al compagno di stanza aiutatevi, rispettatevi, scambiatevi una buona parola.
L’olio santo significa mettere una goccia d’olio in un ruota che cigola e così l’ingranaggio cammina. L’olio una volta serviva anche per alimentare la fiaccola, la lampada che si accendeva davanti alle immagini sacre ed anche per fare luce nella casa, accanto ad un bambino che non stava bene. E nostro Signore ci ha detto “voi siete la luce del mondo!”, voi siete le lampade ardenti, luminose. Noi dobbiamo illuminare il mondo con la luce della nostra bontà, con la luce della nostra carità, con la luce della nostra preghiera.
Gesù ha guarito un paralitico. Ma non è stato lui a dire “Signore, guariscimi!”. Sono stati i vicini di casa che, quando hanno sentito che quel giorno Gesù sarebbe andato da quelle parti, si sono organizzati e l’hanno portato. Ma l’hanno portato con una fede grande, con la certezza che Gesù poteva fare il miracolo. Dice il Vangelo “avendo visto la loro fede guarì l’ammalato”. Gesù deve continuare a fare miracoli proprio guardando la fede con cui noi lo preghiamo.
Dobbiamo ricordare l’esempio don Ambrogio Grittani e don Tonino Bello. Ambrogio Grittani era l’amico dei poveri e li serviva con tanto amore, come Gesù. E Tonino Bello una volta disse ai malati “voi siete chiamati a portare la croce, come il cireneo (quell’uomo che aiutò Gesù a portare la croce) non siete però cirenei della croce, ma della speranza, della gioia, della luce.
Portiamo la croce e la croce ci salverà. Non dite mai “il Signore si è scordato di me”. Il Signore non dimentica! E quando vuole ci chiamerà. E voi risponderete “Presente! Eccomi!”. Perciò dobbiamo stare sempre con la valigia pronta. Una valigia piena di preghiere, di opere buone, di carità. Bene, e adesso ci prepariamo a ricevere questo dono di grazia.
Sorgente: <a href="Visita Pastorale di Mons. Cornacchia – 17 gennaio 2020 – Visita all’Istituto Don Grittani e Celebrazione S. Messa“>Santa Maria della Stella Terlizzi