In plumbeo e freddo pomeriggio, ricorrendo il ventiseiesimo anniversario dell’elevazione a parrocchia, si è svolta la cerimonia, semplice e breve, per la benedizione dell’area e la posa della prima pietra della nuova chiesa di Santa Maria della Stella.
“Per segnalare visibilmente il luogo dove possiamo incontrare il Signore e dialogare con Lui” ha detto il Vescovo, don Donato Negro. Egli ha esortato i presenti aggiungendo che “ognuno di noi può divenire un fiume d’acqua viva se lasciamo che lo Spirito entri nella nostra vita”. Così che “l’edificio materiale sarà segno visibile di quel tempio formato di pietre vive che siamo noi; un tempio edificato sulla pietra angolare scelta, preziosa che è Gesù Cristo”. Perché “ciò che rende bella la nostra Chiesa è soprattutto il segno dell’amore vicendevole tra noi che spezziamo l’unico pane” e “sarebbe una Chiesa nel deserto se ci fosse un bellissimo tempio, ma tra noi continuassero le divisioni, i rancori, le indifferenze”.
E’ seguita la lettura, da parte di don Felice Di Molfetta, del verbale che, contrassegnato anche dal parroco attuale, don Francesco De Lucia, e dal precedente, don Franco Vitagliano, da membri del Consiglio Pastorale e del Consiglio per gli affari economici parrocchiali, oltre che da don Saverio Minervini, Direttore Ufficio Chiese Nuove, dal progettista, architetto Michele Amendolagine, e dal titolare dell’impresa costruttrice, Luigi Samarelli, è stato cementato nel blocco di pietra simbolico. Tra le autorità intervenute, il Sindaco di Terlizzi, dottor Alberto Amendolagine con il gonfalone della città.
Un timido sole ha fatto capolino tra le nuvole nel momento dell’aspersione: di buon auspico, secondo il Vescovo, per un rapido completamento dell’Opera.
Giuseppe Gragnaniello
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