Una domenica di relax. La partita del Bari del pomeriggio. Il divano, la serie A e il fantacalcio. La corsa shopping pre natalizia. Tutto questo era fattibile domenica 10 dicembre, ma trenta giovani di Azione Cattolica hanno scelto altro.
Senza sapere che poi la scelta era una sfumatura del ritiro giovani di avvento. Senza sapere che poi, in realtà, il tempo era un’altra sfumatura della riflessione. Non immaginavano mica di trovarsi dinanzi a delle righe in cui un personaggio, San Giuseppe, ha affrontato una scelta. Da un lato l’impeto, la passione di una scelta. Dall’altro lato la raguone a bilanciare il tutto.
La stessa scelta che si è potuto compiere appena alzati. Però circa trenta giovani hanno mediato tra passione e ragione. Questo può costare un sacrificio. Ma questo ha arricchito i giovani stessi. Don Tonino di sottofondo parlava. San Giuseppe illuminava. Il Signore che sta per incarnarsi guidava. Gli animatori giovani mediavano. I giovani udivano, prima, e leggevano, poi, intanto crescevano.
E allora ben venga se lo shopping è stato rinviato. Ben venga se la propria squadra del cuore ha giocato senza il suo primo tifoso da casa. Ben venga se la parola chiave del ritiro ha destato dubbi e perplessità. Oscar Wilde diceva “purché se ne parli”. E a distanza di giorni se ne parla. Si parla di quel buon compromesso. Si parla di un San Giuseppe che effettua una scelta. Si parla di tempo. Intanto i giovani di Azione Cattolica hanno atteso. Hanno scelto. Attenderanno e sceglieranno. Guidati dal falegname Giuseppe e dal pastore don Tonino. Perché, in fondo, il buon compromesso è anche dire si ogni anno. All’Azione Cattolica. Ai momento forti di riflessione. All’attesa del Signore che viene.
A cura di Angelo Ciocia, responsabile giovani Ac
Sorgente: <a href="Ritiro di Avvento dei giovani AC“>Sant\’Achille Molfetta